venerdì 17 febbraio 2017

Confronto all'interno del carcere San Vittore

La giornata di studio e lavoro sulla situazione carceraria in Lombardia prosegue all'interno del "San Vittore". Il carcere milanese è stato scelto per l'organizzazione di un forum tematico sul tema “Come si trasforma il carcere, interazione carcere e città: giovani, diritti, reinserimento, lavoro”. Il Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, e il Presidente della Commissione Speciale "Situazione carceraria in Lombardia", Fabio Fanetti, si stanno confrontando con Gloria Manzelli, Direttore della Casa Circondariale di San Vittore, e Luigi Pagano, Provveditore Regionale Amministrazione Penitenziaria. Per l'occasione viene presentata la ricerca “Sostegno al reinserimento sociale e lavorativo” con gli interventi di Raffaele Monteleone (Università degli studi di Milano Bicocca) e Luigi Nava (Eupolis Lombardia). Sono presenti anche i Consiglieri regionali Mario Mantovani, Carolina Toia, Eugenio Casalino, Michele Busi, Daniela Mainini, Fabio Pizzul, Silvia Fossati.
Il Presidente Cattaneo ha sintetizzato lo scopo di questi incontri: "Capire come poter agire al meglio in qualità di legislatori".
Il carcere. Il carcere di San Vittore si trova a Milano in Piazza Filangieri 2. La sua costruzione inizia nel maggio del 1872, mentre viene inaugurato il 7 luglio del 1879 durante il regno di Umberto I. La costruzione del nuovo carcere venne decisa dopo l'Unità d'Italia insieme ad altri provvedimenti di miglioramento delle infrastrutture milanesi, durante il periodo tra l'unificazione e il piano regolatore del 1889. Per la costruzione della nuova struttura il governo acquistò dei lotti in zona periferica e poco edificata (l'attuale area tra corso Magenta e porta Ticinese) e incaricò l'ingegner Francesco Lucca, che si rifece al modello settecentesco del panopticon e disegnò un edificio a sei braccia di tre piani l'una. Tra i raggi vennero costruite le cosiddette "rose" di passeggio, divise in venti settori destinati ciascuno a un singolo detenuto, per impedire la comunicazione tra i reclusi. Su piazza Filangieri venne costruito un edificio in stile medievale in cui vennero collocati gli uffici e l'abitazione del direttore. Originariamente era in stile medievale anche il muro di cinta, ma oggi è stato quasi completamente ricostruito per motivi di sicurezza. Il corpo di guardia alle spalle degli uffici costituisce un'ulteriore barriera tra l'interno e l'esterno. Durante il periodo bellico (1943 – 1945) il carcere di San Vittore fu soggetto in parte alla giurisdizione delle S.S. tedesche che controllavano e gestivano uno dei suoi "bracci".

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